Martedì 13 marzo 2012 il tribunale di Cremona ha assolto senza riserve, con formula piena, il presidente dell’Anpi provinciale di Reggio Emilia Giacomo Notari dall’accusa di diffamazione nei confronti del capitano fascista della Gnr Pietro Azzolini perché “il fatto non sussiste”. L’inchiesta era stata aperta dal sostituto procuratore della procura di Cremona Cristina Gava per il presunto reato di diffamazione a mezzo stampa relativa alla strage di Cervarolo, risalente al 1944.
Notari è stato assistito dall’avvocato difensore Ernesto D’Andrea. Nell’articolata memoria difensiva, basata su documenti storici e numerose testimonianze, la difesa avrebbe dimostrato come i fatti raccontati da Notari siano realmente accaduti.
La querela era stata presentata dagli eredi di Pietro Azzolini, ai tempi capitano della Guardia nazionale repubblicana, poi fucilato nel giugno del 1944, in riferimento ad una dichiarazione rilasciata dallo stesso Notari in una intervista pubblicata a metà dicembre 2007 da un quotidiano reggiano stampato proprio a Cremona. Tre le contestazioni della famiglia Azzolini: secondo l’accusa il capitano non sarebbe stato presente all’eccidio di Cervarolo, non sarebbe stato al corrente della strage commessa il giorno prima nel territorio modenese e non sarebbe stato protagonista, nel giugno del 1944, di uno scambio di prigionieri in località Cinquecerri di Ligonchio tra il partigiano Pasquale Marconi e due prigionieri tedeschi.
Soddisfatto l’avvocato D’Andrea: “Il processo aveva preso una brutta piega, c’era molto accanimento nella controparte. La cattiveria trapelava dalle loro parole, hanno persino tentato di fare riferimento a fatti non presenti nel capo di imputazione. Le due accuse rivolte a Notari sono state smontate. La prima, quella relativa alla contestazione sulla presenza del capitano Azzolini, è stata affossata grazie alla produzione di materiale documentale a testimonianza di quanto sostenuto da Notari, ovvero che il capitano fosse presente ai fatti di Cervarolo. Per quanto riguarda invece l’accusa di diffamazione, il giudice ha accolto la linea difensiva affermando il pieno diritto di critica del presidente”.
Anche lo stesso Notari si è detto soddisfatto: “Sono lieto che la vicenda si sia conclusa e si sia fatta giustizia e per questo ringrazio soprattutto l’avvocato D’Andrea per il suo straordinario lavoro. Adesso voglio solo tornare a casa mia in montagna, dove ho sempre vissuto, e prendermi cura dell’orto”.