All’appello di aprirsi ad uno spirito della riconciliazione ed al tentativo di equiparare l’azione di tutti i combattenti nella guerra di liberazione rispondo NO:
Rispondo Si al rispetto per tutti coloro che sono morti.
Ma non posso dimenticare che da vivi i partigiani ed i fascisti hanno combattuto per cause molto diverse, assolutamente non equiparabili e certamente non conciliabili.
I partigiani, anche nella pluralità delle ispirazioni ed esperienze politiche, hanno combattuto per gli ideali di libertà, giustizia e democrazia che poi hanno costituito la base della nostra Costituzione Repubblicana. Hanno imbracciato le armi per cacciare l’invasore tedesco ed i loro alleati fascisti che durante il ventennio si erano già distinti per le violenze e le uccisioni, per l’abolizione della libertà di pensiero e di stampa, per l’emanazione delle leggi razziali e proseguirono alleandosi con la follia Hitleriana, con il disegno dello sterminio del popolo ebreo e con l’attivazione dei campi di sterminio per gli oppositori e per chiunque potesse “inquinare” il disegno della “razza pura ariana”.
E’ un dovere onorare i nostri morti perché diedero la loro vita per impedire che questo disegno andasse in porto.
Per quanto ci riguarda i conti con gli ex fascisti furono definiti con il provvedimento di “amnistia e indulto per reati comuni, politici e militari” avvenuti durante il periodo della occupazione nazifascista emanata nel giugno 1946 dal primo governo De Gasperi con ministro Palmiro Togliatti. Quel provvedimento aveva il carattere di pacificazione e doveva condonare i reati con pene per un massimo di 5 anni. Il provvedimento fu poi modificato con una estensione indiscriminata che permise, anche per la mancata epurazione della magistratura fascista, la cancellazione anche di vere e proprie atrocità commesse dai fascisti con una sistematica derubricazione dei reati.
Per questo parlare oggi di riconciliazione puntando ad equiparare tutti coloro che morino è sbagliato. Se avessero vinto i fascisti ed i loro alleati nazisti l’Italia e l’Europa non avrebbero certamente vissuto per 70 anni in democrazia e libertà.
Per questo è doveroso onorare tutti i partigiani ed in particolare coloro che morirono combattendo.
Per questo dobbiamo essere riconoscenti a tutti coloro che sostennero la lotta di liberazione.
Non dimentichiamo che da tutto questo sono nate le radici della nostra Costituzione Repubblicana.
Ermete Fiaccadori Presidente ANPI