95 anni fa i fascisti marciarono su Roma con l’intento di istituzionalizzare la loro ideologia di violenza e morte. Oggi qualcuno tenta di riportare indietro l’orologio della storia per ricostruire un’ Italia del razzismo e dello squadrismo. L’ANPI dice NO. E per riaffermare il valore dell’antifascismo, promuove una “marcia” di iniziative che realizzerà in tutta Italia assieme alle associazioni, ai partiti e ai movimenti democratici
Diamo seguito all’appello dell’ANPI Nazionale di organizzare delle iniziative a livello territoriale, nella giornata del 28 ottobre, in occasione della ricorrenza del 95° anniversario della marcia su Roma per ricordare a tutti che quella fu quella l’occasione per assaltare le prefetture, incendiare tante case del popolo, moltiplicare le bastonature ai non fascisti e somministrargli forzatamente l’olio di ricino; non può essere dimenticato che prima di arrivare il potere le violenze fasciste avevano già provocato circa 3.000 morti e che poco dopo furono uccisi, nell’agosto 1923, Don Minzoni e nel giugno del 1924 Giacomo Matteotti.
La marcia su Roma portò alla ascesa al potere di Benito Mussolini e alla instaurazione del regime fascista che nel ventennio si manifestò con tutte le violenze, i lutti, le sopraffazioni, le limitazioni delle libertà che ne conseguirono; nel 1936 si costituisce il cosiddetto asse Roma – Berlino ossia un patto di amicizia italo-tedesco che porterà ad annessioni di territori, ad invasioni di paesi e per ultima all’operazione “Barbarossa” che si concluderà tragicamente nel 1942 con la ritirata delle truppe tedesche e dell’armata italiana in russia; nel 1938 furono emanate le leggi razziali fasciste per perseguire prevalentemente, ma non solo, le persone di religione ebraica; nel giugno del 1940 Mussolini dichiara sciaguratamente la guerra agli ambasciatori di Francia e Gran Bretagna col motto “vincere e vinceremo”; nel settembre 1943 fu costituito il governo fantoccio della Repubblica Sociale Italiana che si reggeva sulla forza militare dell’invasore tedesco. La resistenza e lo sbarco alleato portarono nell’aprile 1945 alla liberazione dell’Italia.
L’ANPI e l’ALPI APC di Reggio Emilia hanno deciso di articolare il loro impegno in due iniziative il cui obiettivo è quello di far conoscere le modalità e le nefaste conseguenze della nascita del fascismo e del ventennio fascista. Il secondo obiettivo è quello di far conoscere la realtà dei neofascismi, i pericoli delle nuove forme di fascismo, di razzismo, di discriminazione religiosa, razziale e etnica sia in Italia che in Europa.
INCONTRO – DIBATTITO
venerdi 27 ottobre alle ore 21.00 presso la sala Di Vittorio, alla Camera del Lavoro cittadina di via Roma 53, si terrà un incontro – dibattito promosso da ANPI e ALPI sui temi della origine del fascismo e sui neofascismi in Italia e in Europa.
All’incontro sono invitati la CGIL, la CISL e la UIL, l’ARCI, il comitato antifascista, le varie organizzazioni democratiche reggiane ed i partiti politici. E’ stata richiesta la presenza dei sindaci per avere un loro pronunciamento e per invitarli a portare l’argomento alla attenzione dei consigli comunali.
PRESIDIO ANTIFASCISTA
sabato 28 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12.30, in piazza Cesare Battisti – Del Monte, si svolgerà un presidio antifascista con la distribuzione di materiale informativo incentrato sull’origine del fascismo e sulle drammatiche conseguenze che comportò la dittatura fascista nel ventennio.