In gioventù, nel 1938, entro giovanissimo come operaio alla Lombardini Motori per divenire poi, nel corso della lotta armata, partigiano della 76a Brigata SAP.
Le drammatiche vicende di quel periodo sono state riportate con grande lucidità nel libro da lui scritto 40 anni fa “ricordi di un comunista emiliano”.
Nel dopoguerra ha sviluppato il suo impegno politico, assumendo ruoli di amministratore pubblico, di consigliere regionale ed infine di presidente dell’ACT. Fu poi, per due mandati, presidente di Istoreco rilanciando l’attività dell’istituto ed impegnandosi nella ricerca storica locale.
Una vita intensa che lo ha visto protagonista di tante lotte in fabbrica, nella resistenza e per la costruzione della nostra Democrazia Repubblicana al fianco dell’ANPI che lo ricorda a tutti per il suo impegno e per la sua coerenza.
Giannetto ebbe il coraggio e la lucidità, assieme a tanti altri amici e compagni, di fare scelte giuste in momenti difficili ed anche drammatici come in occasione dello sciopero alla Lombardini del 1 maggio 1944 ed al momento di decidere di passare alla lotta armata al fascismo.
I 70 anni di pace, che sono seguiti al secondo conflitto mondiale, li dobbiamo anche al contributo che donne e uomini, come Giannetto Magnanini, hanno dato negli anni quaranta e con coerenza hanno portato avanti nei decenni.