Ancora una volta Ugo Mattei, in cerca di visibilità con la Commissione “Dubbio e precauzione”, lancia un appuntamento il sabato a Torino come momento di rivolta contro le misure nazionali anticovid, manifestazioni più volte inquinate da presenze e organizzazioni fasciste.
Mentre si muore, ci si ammala e il personale sanitario è di nuovo sotto pressione per l’aumento dei ricoveri, c’è chi come Mattei si propone di dirigere le piazze, che avendo bisogno di un “cervello” diventano costituenti il CLN, come quello dei partigiani.
Forse il giurista dimentica la storia, ma tutti sanno che il Comitato di Liberazione Nazionale, formatosi nel 1943, vedeva al suo interno personaggi come Alcide De Gasperi, Giorgio Amendola, Ugo La Malfa, Pietro Nenni e altri ancora che, temprati dalla lunga opposizione al fascismo attraverso il carcere, il confino o l’esilio, potevano parlare a nome delle partigiane e dei partigiani combattenti una durissima guerra contro fascisti e nazisti.
Il Comitato di Liberazione Nazionale è una storia di grandezze e eroismi, di scelte coraggiose da cui è nata l’Italia democratica, ponendo fine ad una ventennale dittatura fascista e attraverso una sciagurata guerra voluta da Mussolini.
Per questo sentiamo di dire al Prof. Mattei che è intollerabile e inaccettabile l’utilizzo indecente che ritiene di poter fare di una storia così importante per il nostro Paese quale fu la Resistenza. Così Mattei offende le vittime degli orrori e delle stragi fasciste e naziste, a pochi giorni dal giorno della Memoria, e insulta i tanti giovani combattenti partigiani, donne e uomini che andavano incontro al sacrificio della stessa vita per donare libertà e democrazia.
Troppi sono gli episodi che con volgarità si sono richiamati alla storia dolorosa del nazismo e della dittatura nelle piazze no vax.