L’Anpi reggiana tra rinnovamento e continuità

Si è concluso ieri sera il lungo confronto all’interno dell’Anpi reggiana che ha portato, dopo i congressi di sezione iniziati in autunno dello scorso anno, al Congresso provinciale di inizio marzo e all’elezione, giovedì 17 marzo, dei vertici dell’Associazione. Saranno due uomini e due donne a coordinare l’Anpi Provinciale che oggi conta 4272 iscritti (+4,5% rispetto all’anno precedente).

ELETTI GLI ORGANI DIRETTIVI PROVINCIALI:

Presidente Provinciale è stato rieletto  Ermete Fiaccadori,  figlio di resistente, in continuità dal  2016 e primo “non partigiano” a ricoprire il ruolo di guida dell’Anpi reggiana. Sarà affiancato da tre vicepresidenti. È stato confermato Giovanni Rossini, in continuità dal 2016, con l’incarico di vicario e responsabile organizzativo, mentre entrano alla vicepresidenza anche due donne: Anna Ferrari e Irene Guastalla.

Anna Ferrari è un volto stimato e noto in Anpi, figlia di uno dei principali capi partigiani reggiani, da otto anni è responsabile amministrativa dell’Associazione. È impegnata da quindici anni come instancabile volontaria,  e si sta occupando anche della necessaria informatizzazione dell’associazione.

Irene Guastalla è l’espressione dei giovani dell’Anpi. Avvicinatasi all’Associazione dieci anni fa nella quale ha prestato anche il Servizio Civile Volontario non l’ha più lasciata ed è diventata presidente della sezione di Poviglio. È stata lei, con Giuseppe Lini e Bruno Vivi, a presiedere il 17° Congresso Provinciale, tenutosi il 5 marzo nell’Aula Magna dell’Università di Reggio.

IL CONGRESSO PROVINCIALE ANPI. L’assise ha registrato una partecipazione senza precedenti al dibattito. Vi ha contribuito la preoccupata attenzione per la situazione politica internazionale, con l’aggressione della Russia all’Ucraina iniziata proprio alla vigilia del Congresso. L’assemblea dei delegati ha espresso una ferma condanna per la invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nulla può giustificare tale decisione. Deve prevalere la logica della pace. Deve prevalere la diplomazia e il negoziato e deve cessare immediatamente il fuoco. Il congresso ha detto No ad una escalation militare. Ha detto Basta alle guerre e alla rincorsa agli armamenti. Devono prevalere i principi di autodeterminazione dei popoli e di rispetto della legalità internazionale.

E quello della pace, della solidarietà e della difesa dei diritti è il terreno su cui gli iscritti intendono rilanciare la presenza attiva sul territorio. Urgente è anche ricostruire un rapporto con le nuove generazioni, investendo quanto più possibile nel qualificare la scuola, l’educazione, la cultura del lavoro.

A confortare tale scelta hanno generosamente concorso, venerdì 4 marzo, gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che innervano la vita della nostra comunità. L’incertezza del futuro – hanno sottolineato il sindaco Luca Vecchi ed il segretario della Camera del Lavoro, Cristian Sesena – è senza dubbio un dato saliente della realtà in tutta Europa con il rischio di un indebolimento dei valori di democrazia e partecipazione.

Le conclusioni del Congresso sono state affidate ad Albertina Soliani, vicepresidente nazionale dell’Anpi e presidente dell’Istituto Cervi. La nostra forza – ha detto Soliani – viene dalla capacità e dalla volontà di stare insieme, di trovare le strade perché le diverse generazioni possano lavorare unite. Occorre conservare e difendere l’animo costruttivo che mosse i costituenti: soltanto così possiamo contribuire a risolvere i conflitti, e sostenere concretamente l’universale bisogno di pace. Il rinnovamento dell’Anpi deve avvenire, dunque, sotto il segno della continuità.