L’abitazione dei Manfredi a Villa Sesso è un luogo simbolo dell’antifascismo, casa di latitanza e base della Resistenza per i giovani partigiani. Qui il comitato provinciale dei Gap si riuniva settimanalmente per organizzare la lotta e sempre qui, per mano della Brigata Nera, si consumò il triste epilogo di questa famiglia e dei suoi cinque membri morti per la liberazione dal nazifascismo. Nel 1944, con lo svilupparsi dell’attività delle Squadre di Azione Patriottica (SAP, l’ex organismo paramilitare), i fratelli Manfredi parteciparono a numerose azioni resistenziali insieme alla famiglia Miselli e ad altri partigiani locali. Nonostante le precauzioni prese, le spie fasciste individuarono la casa e il comando. Nella notte fra il 16 e il 17 dicembre 1944, circa 200 fascisti della Brigata nera e della Compagnia UPI – Ufficio polizia investigativa della GNR – compirono un rastrellamento a Villa Sesso e fucilarono quattro giovani a Casa Iotti, tra cui Alfeo Manfredi. In seguito molte altre persone vennero arrestate.