“La nostra storia ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace.” – GRAZIE TINA
La morte di Tina Anselmi colpisce profondamente l’ANPI e tutti i democratici.
Ci ha lasciato una partigiana combattente che seppe fare quella scelta, importante in un momento drammatico per il nostro paese assumendo il nome di battaglia di “Gabriella”.
Tale scelta lasciò un segno indelebile in tutte le scelte successive.
Dal successivo impegno politico nella Democrazia Cristiana, alla esperienza nel sindacato, alla assunzione, nel 1968, della carica di parlamentare, alla nomina nel 1976, come prima donna, di ministro della repubblica.
Nel 1981 presiedette la commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2.
Un curriculum moto intenso ed originale reso possibile oltreché dal carattere forte anche dalle idee di una donna indipendente, coraggiosa, democratica e riformista, Per Lei la democrazia non era solo libere elezioni e progresso economico, ma anche giustizia, rispetto della dignità umana e dei diritti delle donne.
Per capire quanto sia tribolato e tortuoso il cammino della nostra democrazia basta ricordare, il paradosso, che un giornale satirico nel 1992 la candidò alla presidenza della repubblica nel più totale silenzio non solo dei media ma anche delle forze politiche.
A pieno titolo può essere ricordata come una madre della repubblica.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/11/01/news/smuraglia_tina_anselmi-151071379/