Sciopero del 1° maggio 1944 alla Lombardini
Il 30 aprile 1944, domenica, si riunì in via Bengasi 4, a Reggio Emilia, una cellula dei giovani comunisti presieduta da Palo Davoli, un incontro per preparare lo sciopero del 1° maggio alla Lombardini Motori, mentre altri organzzatori del Comitato di agitazione clandestino si riunivano, approfittando degli allarmi aerei, nei campi intorno alla città. Alle 10 del 1° maggio si effettuò la fermata nella fabbrica. I dirigenti della Lombardini tentarono di convincere le maestranze a riprendere il lavoro, prospettando loro le conseguenze del gesto. Poco dopo, squadre di militi della GNR e di poliziotti, irruppero nella fabbrica. Venne imposta la ripresa del lavoro e si procedette seduta stante all’inchiesta per trovare gli organizzatori. Siccome gli uomini non parlavano, i fascisti picchiarono un giovane operaio per strappargli informazioni, ma vanamente. Procedettero perciò all’arresto di una decina di operai i quali, dopo essere stati pressati e interrogati inutilmente, vennero rilasciati. Uno di essi fu percosso a sangue e trattenuto in carcere per qualche giorno.