TREMILACENTO ” NO ” ALL’ ABOLIZIONE DEL 25 APRILE

A soli 20 giorni dall’inizio della mobilitazione dell’Anpi reggiana “TUTTI UGUALI A CHI?”, partita dall’area del Campovolo a Festa Reggio, per dire NO alla parificazione storica e giuridica tra partigiani e combattenti della Repubblica di Salò e per opporsi alla cancellazione di fatto del 25 aprile e delle altre feste civili, sono state raccolte 2310 firme.

Un successo straordinario, una mobilitazione nella quale credevamo fermamente. La risposta dei reggiani alla mistificazione storica che vuole confondere Resistenza e fascismo, attraverso la proposta di legge “Fontana” (n. 3442) e alla cancellazione del 25 aprile, è stata forte.

Donne, ragazzi, anche giovanissimi, pensionati, lavoratori e lavoratrici di ogni settore, persino imprenditori non hanno mancato di sostare ai nostri banchetti di FestaReggio, in più di un occasione si sono accalcati a decine per apporre la loro firma.

Indignati, arrabbiati: “Vogliono toglierci proprio tutto!”, la frase che va per la maggiore. Certo delusi, ma non rassegnati, sulla storia non si scherza, non c’è manovra economica che tenga: IL 25 APRILE NON SI TOCCA!

Se qualcuno pensava di far passare sotto silenzio una simile attacco alla memoria storica del nostro Paese, approfittando del caldo e delle ferie d’agosto, non solo si sbagliava, ma non aveva di certo fatto i conti con il popolo dell’Anpi e con i reggiani. Reggio Emilia, la città Medaglia d’Oro della Resistenza, la terra dei Fratelli Cervi, oggi come allora si è nuovamente opposta a qualsiasi forma di autoritarismo che assomigli o riconduca al fascismo.

I reggiani sono orgogliosi della loro storia e si riconoscono in essa, si riconoscono in quanti hanno dato la vita perché l’Italia fosse libera, democratica e socialmente avanzata.

La mobilitazione dell’Anpi continuerà fino al ritiro di questa norma inutile, antistorica e faziosa.