La sentenza della Corte dell’Aia ha negato esista un dovere della Germania di oggi di risarcire i familiari delle vittime delle stragi compiute dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. Si tratta di migliaia di vittime civili (uomini, donne, bambini), in tanti luoghi dell’Italia centro settentrionale, compresi i 24 della strage di Cervarolo, sul nostro Appennino.
La condanna dei responsabili della strage di Cervarolo (avvenuta a distanza di oltre 60 anni dai tragici fatti, con un ritardo dovuto a quell’armadio della vergogna in cui le autorità italiane tennero nascosti per decenni i fascicoli delle indagini relative), è stato un atto di giustizia che ha costituito un risarcimento morale per i familiari delle vittime. La sentenza relativa aveva stabilito anche ci dovesse essere un risarcimento economico, tenuto conto, tra l’altro, che i discendenti degli uccisi, all’epoca bambini, oltre alle sofferenze morali, avevano dovuto patire anni di miseria.
Il diniego al risarcimento è stata una dolorosa sorpresa, anche se si basa sul “principio della sovranità di ogni stato”.
“Ma uno Stato – scrive il Presidente nazionale dell’ANPI, prof. Smuraglia – dovrebbe rispondere sempre di ciò che fanno i suoi eserciti, soprattutto quando eccedono i limiti che derivano dalle convenzioni internazionali”.
E nei casi di Cervarolo, come di Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema e tanti altri, si andò ben al di là di tali limiti.
“ La guerra è sempre un fatto orrendo in sé – scrive ancora Smuraglia – , ma se si va oltre questa “normalità”, si entra in un campo nel quale le regole generali non possono valere e una deroga allo stesso principio di sovranità degli Stati deve pure essere ammessa. Altrimenti si finisce per legittimare tutto , anche i crimini contro l’umanità; e in questo sta la gravità e la pericolosità estrema della sentenza appena pronunciata dalla Corte dell’Aia”.
Per Cervarolo e per tutti gli altri casi analoghi, rimane ora aperta una strada, quella degli accordi fra i due Stati.
Su questa strada l’ANPI di Reggio Emilia, continuerà il proprio impegno a fianco dei familiari delle vittime delle stragi naziste (spesso compiute con la collaborazione di fascisti italiani) in nome di una esigenza di verità che serva anche di monito rispetto ad altri tragici eventi che continuano tutt’oggi a verificarsi in varie parti del mondo.