L’Anpi di Reggio ricorda Maria Cervi a sei anni dalla morte
E’ vivo più che mai il profondo sentimento che ci lega ancora oggi a Maria Cervi, testimone inesauribile della tragica ed esemplare storia della sua famiglia. Gli occhi di una piccola bimba, che videro un padre incomprensibilmente “strappato” dalla sua casa, con gli zii e con l’amato nonno, non hanno dimenticato e Maria ha impresso fino all’ultimo giorno quei principi e quegli insegnamenti antifascisti che furono alla base della lotta del padre Antenore e dei suoi fratelli, in un cammino di testimonianza e di memoria.
Una lungimiranza la sua, sempre rivolta verso il futuro e le nuove generazioni, con i giovani Maria aveva infatti una sensibilità particolare, sapeva cogliere in essi il meglio ed è per questo che ha saputo trasmettere tutta la sua tradizione famigliare in modo mai dogmatico ed i giovani tutto questo lo sapevano cogliere e comprendere.
Dopo sei anni è quasi inutile dire che avremmo ancora bisogno del sostegno di Maria, di quella sua opera intelligente di divulgazione e narrazione, della compagna e dell’amica che, come una mamma, non ti abbandonava mai e soprattutto di quel suo modo intelligente, persino innovativo, del fare memoria, di tracciare infaticabilmente il solco di una storia famigliare luminosa e di una vita dedicata a costruire il processo perenne dell’uguaglianza sociale, della democrazia, della libertà di pensiero. Così come avevano fatto il padre ed i suoi fratelli, così come le aveva insegnato nonno Alcide.
Maria Cervi, 10 giugno 2007 – 10 giugno 2013, l’Anpi non dimentica.