La Costituzione è un bene di tutti! Va attuata, non smantellata.
Il Senato ha approvato molto rapidamente il progetto di legge costituzionale, cominciando col modificare proprio l’art. 138 della Costituzione, che rappresenta invece un’autentica garanzia, da rafforzare anziché depotenziare. La parola è alla Camera, che presumibilmente si comporterà in modo analogo.
La Costituzione non è una questione che possa essere trattata con somma urgenza come avviene per le leggi finanziarie, le cui correzioni possono essere imposte da situazioni contingenti e di mercato. Le Costituzioni non sono un puro atto di diritto positivo imposto comunque da un legislatore: esse nascono da un processo storico, sono memoria e progetto e, come tali, definiscono l’identità di un popolo, di una comunità politica organizzata in Stato.
La nostra Costituzione porta dentro di sé la memoria di 100 anni di storia italiana, nel bene e nel male; contempla le ferite del fascismo, il suo ripudio attraverso la lotta di liberazione e realizza le garanzie perché il fascismo non venga più riprodotto, attraverso una tecnica di equilibrio dei poteri che impedisce ogni forma di dittatura.
Mettere mano alla Costituzione non è mai un’azione banale, vuol dire mettere mano alla storia, interrogarci sulla nostra storia, sulle conquiste di civiltà giuridica faticosamente raggiunte, sui successi, sui fallimenti, sui pericoli che sono all’orizzonte. La Costituzione può essere riformata per adeguarla ai tempi, ma non tollera revisioni radicali che ne snaturino l’impianto. I beni pubblici repubblicani che i Costituenti hanno attribuito al popolo italiano, inerenti la garanzia dei diritti fondamentali e la qualità della democrazia, costituiscono un patrimonio irrecusabile, che non può e non deve essere smantellato.
“Le riforme utili dovrebbero andare nella direzione opposta a quella dei progetti proposti: verso maggiori garanzie, maggior partecipazione dei cittadini, legalità, centralità del Parlamento (…).Ora si dichiara espressamente di voler modificare l’art.1; è l’impianto stesso della Costituzione nata dalla Resistenza, il progetto di società che essa contiene che si vuole sostituire”(Lorenza Carlassare).
Una maggioranza politica di nuovo, come nel 2006, si autoproclama maggioranza costituente. Di nuovo c’è bisogno di una nuova diffusione di sentimento costituzionale!
(testi tratti dalle news dell’Anpi Nazionale e da Patria Indipendente).