70′ anniversario Eccidio di Fellegara
Oltre un centinaio di persone hanno preso parte questa mattina al 70esimo anniversario dell’Eccidio di Fellegara avvenuto il 3 gennaio 1945 e durante il quale vennero fucilati dai briganti neri fascisti comandati dal tenente Carlotto, gli antifascisti Renato Nironi, Nemo Gambarelli, Roberto Colli e Mario Montanari.
Dopo la deposizione di un mazzo di rose rosse sul cippo eretto all’ingresso del ponte sul torrente Tresinaro, dove i quattro ragazzi vennero brutalmente trucidati, un lungo corteo colorato dalle bandiere dell’Anpi ha sfilato nelle starde di Fellegara fino a raggiungere il locale centro sociale, dove si sono svolte le orazioni ufficiali.
Presenti il sindaco Mammi, Massimo Storchi di Istoreco, il presidente Anpi di Scandiano Bruno Vivi , Giovanni Rossini e Alessandro Fontanesi per la presidenza dell’Anpi provinciale.
Si è colta la necessità di non disperdere il patrimonio di valori che furono alla base della scelta di tanti giovani di allora di aderire alla Resistenza. A partire dal rispetto e dall’attuazione di quella Costituzione antifascista nata dalla Resistenza e purtroppo ancora inapplicata, se non addirittura continuamente messa in discussione, fino al punto di stravolgerla come sta avvenendo anno dopo anno; Ivi compresi i diritti dei lavoratori in essa contemplati e mai come oggi sul punto di essere completamente cancellati. In particolare Massimo Storchi ha posto l’accento sulla mancanza di una giustizia vera, che ha riguardato avvenimenti come quello di Fellegara e non solo, come la Bettola, Cervarolo, Monte Sole. Una mancanza di giustizia che ha connotato in modo debole la nostra democrazia, dove oggi si riaffacciano fenomeni sempre più smaccati di fascismo e nazismo, tanto in Italia, quanto in tutto il resto dell’Europa. Per cui il dovere di ogni cittadino, di ciascun militante di organizzazioni e partiti, delle singole istituzioni è certamente quello di non dimanticare, ma soprattutto di tramutare in realtà le aspirazioni dei ragazzi di allora come Riva, Italo, Nero e Ida. E lo si potrà fare soltanto attraverso il rispetto e l’attuazione della Costituzione, ogni giorno e non solo per il tornaconto del potere politico di turno. Solo così verrà degnamente rinnovata la memoria dei caduti di Fellegara e dei 626 martiri della Resistenza reggiana.