Chi ha deciso di dare una medaglia a un ufficiale fascista?
La riflessione del presidente Anpi Nazionale, Carlo Smuraglia.
Coordinamento ANPI Emilia-Romagna
Il riconoscimento a Paride Mori, concesso come martire italiano caduto nelle foibe titine, si basa su un falso storico: Paride Mori era un capitano del famigerato battaglione Mussolini ed è caduto in uno scontro a fuoco con i partigiani all’inizio del ’44. A ciò si aggiunga che il ricordo dello stesso tra i fascisti, diede nome a una compagnia repubblichina responsabile di fucilazioni di partigiani fino a termine guerra.
Di fronte a questi dati, facilissimi da reperire, non si capisce il comportamento della commissione di ricercatori che hanno istruito un elenco di caduti da significare in occasione della Giornata del Ricordo. Il ministro Del Rio e il presidente della camera Boldrini hanno dichiarato l’errore fatto e si sono impegnati a recuperare immagine istituzionale e storica. L’ANPI dell’Emilia-Romagna (Paride Mori è di Parma) era già intervenuta per ripristinare la verità in altre occasioni e, auspica, che ciò valga anche oggi e con urgenza e diffusione adeguata della notizia.
Ciò non dimeno va messo in luce un atteggiamento non più solo grossolano e antistorico, bensì consapevole, di gruppi e partiti che con espliciti riferimenti fascisti e nazisti chiedono e ottengono l’uso di spazi comunali sia aperti e sia chiusi per manifestazioni. L’ANPI che già ha denunciato questo ora rinnova la denuncia e invita le autorità preposte alle autorizzazioni a prendere provvedimenti nel rispetto della Carta Costituzionale: nello spirito e nella forma antifascista.