Combattimento Villa Minozzo
I comandi fascisti diffondono i primi bandi per la consegna ai posti militari e di polizia, per tutti gli sbandati e per i ribelli delle bande partigiane. In caso contrario la montagna sarebbe stata interamente rastrellata ed i disertori passati per le armi. In risposta a questa opera di intimidazione, le formazioni partigiane, che stavano diventando sempre più efficienti, risposero attaccando il presidio fascista di Villa Minozzo all’alba del giorno 24. Il paese venne tenuto sotto il fuoco per l’intera giornata, mentre il giorno seguente le truppe fasciste, affluite nel frattempo da Reggio, puntarono sulla Val d’Asta senza però raggiungere lo scopo. Vennero infatti fermate a Coriano ed a Governara, dove subirono 10 morti e 20 feriti. I fascisti dovettero così interrompere il rastrellamento.