La mattina del 12 aprile, numerosi reparti della Brigata nera circondarono il paese di Luzzara e rastrellarono accuratamente l’abitato. In quel giorno di terrore, circa 70 uomini furono arrestati. Una cinquantina vennero spediti a Reggio per gli interrogatori; altri venti a Reggiolo, nella sede provvisoria della Brigata nera. Questi ultimi, quasi tutti sappisti giovanissimi, furono sottoposti a torture indicibili. Sette di essi, già ridotti in uno stato pietoso, vennero portati, all’alba del giorno 14, presso il cimetero locale e qui massacrati. Altri due seguirono la stessa sorte tre giorni dopo. Lasciarono, prima di morire, alcuni messaggi scritti che furono recapitati alle famiglie.

(da G. Franzini, Storia della Resistenza reggiana, Ed. da ANPI Reggio Emilia)

Estratto da Malvezzi e Pirelli, Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana , Ed. Einaudi, 1954

Enzo Dalai, di 23 anni – contadino – nato a Luzzara (Reggio Emilia) il 13 aprile 1922.

Claudio Franchi, di anni 19 – panettiere – nato a Robbio Lomellina (Pavia) il 19 gennaio 1926.

Celestino lotti, di anni 21 – segantino – nato a Luzzara il 5 dicembre 1923.

Lino Soragna, di anni 20 – contadino – nato a Gonzaga (Mantova) il 24 mag- gio 1924.

Jules Federico Tagliavini, di anni 22 – idraulico – nato a Luzzara nel 1923.

Appartenenti a un distaccamento con sede a Luzzara della 77a Brigata sap operante fra la via Emilia e il Po, partecipano all’affondamento di barche traghetto del Po adibite al trasporto del bestiame sull’altra riva per conto dei tedeschi, al disarmo di militari tedeschi isolati e alla diffusione di giornali e manifesti clandestini. Presi il 12 aprile 1945, con circa altri settanta abitanti di Luzzara, nel corso di un rastrellamento condotto dalla Brigata Nera «Pappalardo» e altre Brigate Nere fatte affluire nel Reggiano – tradotti nelle scuole di Reggiolo (Reggio Emilia) – il giorno seguente portati dietro il muro di cinta del cimitero di Reggiolo e fatti scavare le proprie fosse, indi riportati nella scuola e orribilmente torturati. Fucilati il 14 aprile 1945, da plotone delle Brigate Nere, con i compagni Walter Compagnoni e Balilla Nodolini.

Messaggi scritti presumibilmente poco prima dell’esecuzione su un fascio di foglietti strappati da un notes. Le parole in corsivo sono di un’altra mano che, nel messaggio di Dalai, sembra aver cancellato e sostituito delle parole. Si presume trattarsi del cappellano delle Brigate Nere, poi condannato per collaborazionismo.

Dalai Enzo di Antonio e di Lappi Renata di Luzzara Via Frizzi

Pensieri, baci, abbracci

Miei cari tutti e paesani muoio per un ideale di bontà ed una pace eterna.

Enzo Dalai 

Franchi Claudio di Agenore e di Gardinazzi Carmen Luzzara Via Zucchero 55

Cara mamma, io muoio senza aver commesso nessun delitto. Fatti coraggio e sii forte come in questo momento sono io.

Baci, abbr.  Franchi Claudio

lotti Celestino di Armano e di Zanichelli Zelinda Luzzara Via Principe Eugenio di Savoia 42

Vi bacia, Vi abbraccia, chiede perdono dei suoi sbagli. Si raccomanda che non piangano.

Babbo e mamma spero comprenderai tutto della mia sorte. Non piangere. Baci famiglia

Celestino lotti Celestino

Carissimi, penso a voi, chiedo perdono se vi ho fatto dei dispiaceri.

Muoio pensando a voi tutti.

Un conforto, un abbraccio Lino

Tagliavini Jules (Federico) fu Ermes Luzzara V. G.Marconi 35

Alla mamma Libera Muoio da comunista cristiano

ciao Ione, ciao Dora vi ricorderò sempre bacioni

ciao mamma ciao nonna e ciao Marietta

Jules