Il Distaccamento era sistemato in un fienile, quando un camion di brigate nere arrivava o si fermava nella stessa casa. I gappisti impugnarono le armi pronti a tutto e il giovane Fiorello scherzando diceva “guarda che fortuna vengono proprio loro a portata delle nostre armi”. Fiorello e i gappisti del Distaccamento, malgrado inferiori di numero e di armi, aprivano il fuoco contro i nemici che presto fuggivano (meno due freddati), lasciando in mano ai gappisti il camion, una mitragliatrice e due mitra. Ma la battaglia non era finita: i fascisti dopo essere andati a cercare rinforzi ritornavano più numerosi. Fiorello, mentre le pallottole fischiavano vicine proferiva la frase: “adesso vi metto a posto tutti io”. Gli stessi attaccavano e si avvicinavano, ma i Gap non temevano. Incurante del pericolo Fiorello e altri due portavano la mitragliatrice in mezzo alla strada e incominciavano un fuoco a ventaglio. In nemico visto che non vi era niente da fare retrocedeva. Ma i colpi venivano da tutte le parti e vi era pericolo di essere circondati. Le munizioni diminuivano a vista d’occhio, specie quelle della mitragliatrice. Il comandante dava ordine di sganciarsi: Fiorello non si scomponeva, da un incidente all’altro l’intrepido partigiano non pensava ad altro che a salvare i compagni “meglio uno che tutti” diceva nei suoi ragionamenti: è così infatti doveva avvenire anche per lui. Fiorello, invitato più volte a retrocedere e a cercare di mettersi in salvo, rifiutava dicendo: “io devo restare fino a quando non sarò sicuro che i compagni sono in salvo” e quando la vittoria stava ormai per coronare i suoi sforzi, un proiettile da fucile lo colpiva in pieno al cuore, consentendo tuttavia all’eroe di profferire le ultime parole: “Compagni, muoio… salvate la mitraglia. Evviva la libertà”.
Nella battaglia che si svolse in località Ghiardo di Bibbiano il 13 aprile del 1945 tra i partigiani e fascisti ove trovò eroica morte la Medaglia d’Oro Lorenzo Gennari (Fiorello), morirono Walter Giovanardi ” Blech”, Ettore Tarasconi “Lungo” e venivano catturati 2 partigiani e un civile.
Essi dopo percosse e maltrattamenti di ogni genere venivano fucilati a Travagliola lo stesso giorno. Essi sono Corradini Lauro, Corradini Luigi e Giberti Emore.
Motivazione della medaglia d’oro Gennari Lorenzo (Fiorello)
“Comandante di una esigua pattuglia di quattro uomini non esisteva ad accettare combattimento con preponderanti forze avversarie. Accerchiato, non abbandonava la lotta e con tiro calmo e preciso di un’arma automatica da lui azionata, teneva a bada il nemico per dar modo ai suoi partigiani di salvarsi. Gravemente ferito cadeva esausto ma non domo sull’arma e ai suoi compagni accorsi per dargli aiuto rispondeva fieramente nel natio idioma. “purtè via la mitraglia e lascem che’ me’ “.
Cadeva in questo supremo atto di dovere gridando “Viva l’Italia” con lo spirito degno del valore della sua gloriosa 37° Brigata G.A.P.