La notte tra il 5 e il 6 giugno, i Distaccamenti “Piccinini” e “Fratelli Cervi” scesero a Cervarezza, mentre una squadra venne inviata a al vicno passo dello Sparavalle per controllare eventuali movimenti del nemicoda Castelnovo ne’ Monti. Ecco come sono narrati gli avvenimenti ne l'<Attività operativa della 144esima Brigata Garibaldi – A. Gramsci>:
Alla caserma dei militi tutto va per il meglio. La porta viene trovata aperta e i partigiani, entrando, trovano i militi con le mani alzate, prima ancora che qualcuno lo abbia loro ordinato. Il sergente che comanda il presidio indica dove si trovano le armi. Disarmo di 12 uomini. Recupero di 11 fucili e 3 mitra. Tutte le case dei fascisti vengono perquisite. I muli fanno la spola dal paese al Monte Campestrino per il trasporto del materiale recuperato. Alle ore 7:00 arriva a Cervarezza una corriera proveniente da Collagna. I partigiani la fermano puntando le armi. Qualche milite che cerca di reagire viene subito immobilizzato. Fra di essi si trova il tenente repubblicano Brino Ferretti, aiutante maggiore del console della M.V.S.N. Onofaro, il sergente Castagnini ed altri. Vengono fatti scendere e tenuti a bada. Una seconda corriera giunge da Ligonchio. Anche questa viene fermata ed alcuni altri militi sono catturati. Gran parte di questi, dopo il disarmo e l’esame dei documenti vengono rilasciati dietro semplice assicurazione che non si presenteranno più nelle formazioni fasciste. Cinque soli vengono trattenuti in ostaggio. Il segretario del fascio di Cervarezza, avv. Vezzosi, viene ucciso in seguito ad un tentativo di reagire ad alcuni partigiani che volevano perquisre la sua abitazione. Il console della milizia Onofaro telefona da Reggio al presidio di Collagna di tentare un cambio di prigionieri onde liberare il tenente Brino Ferretti. Da parte nostra viene chiesta la liberazione del prof. Marconi e di altri tre prigionieri. I prigionieri fascisit, intanto, vengono trasportati in corriera fino all’Andrella, scortati da garibaldini. La popolazione di Cervarezza non contiene più la sua gioia.
I prigionieri furono poi condotti più all’internoe custoditi in un carcere provvisorio. La sera del 6una squadra di 15 partigiani del “Cervi” comandata da Sintoni, portatasi ad ovest di Collagna, eseguì un’operazione di sabotaggio al ponte “Biola”, interrompendo così la strada dalla parte del Cerreto. Contemporaneamente, nuclei di partigiani appartenenti ai distaccamenti attestati presso Gatta, fecero saltare un ponte interrompendo la strada Felina – Villa Minozzo e tagliarono le comunicazioni telegrafiche. Lo stesso giorno, i partigiani del Distaccamento “Cervi” attaccarono il presidio fascista di Collagna, unico rimasto sulla Strada Statale da Castelno ne’ Monti al Passo del Cerreto. Circondata ala caserma ed intimata la resa, gli uomini della G.N.R. si arresero senza opporre resistenza. I prigionieri (16 uomini) vennero disarmati, perquisiti, interrogati e rilasciati in libertà. Vennero trattenuti soltanto un tenente ed un brigadiere della G.N.R.