Dopo gli studi ginnasiali nel Seminario di Marola e liceali al Classico di Reggio, si iscrive alla facoltà di Medicina a Modena, dove si laureerà nel 1923. Prima (estate 1917, aveva appena superato la Maturità) dovette però rispondere alla chiamata alle armi. Giusto in tempo per essere tra i tanti soldati italiani che con la disfatta di Caporetto finirono prigionieri degli austriaci. Nel1919 aderisce al neonato Partito Popolare diventandone uno dei più attivi propagandisti. Nel 1920 viene eletto consigliere comunale a Reggio. Nel 1921 sposa Irma Cabassi, che gli darà dieci figli. Antifascista in nome di un ideale cristiano profondamente vissuto, all’avvento della dittatura inizia la professione medica e contemporaneamente gira per la provincia tenendo conferenze di carattere religioso e sociale agli iscritti all’Azione cattolica. Nel 1931 fonda l’ Ospedale Sant’Anna a Castelnovo Monti. Partecipa ad incontri nazionali (le “settimane sociali”) e conosce personalità come Fanfani e Taviani. Alla caduta del fascismo – 25 luglio ’43 – è nominato commissario prefettizio a Castelnovo Monti. Dopo l’occupazione nazista e la nascita della RSI, partecipa, in rappresentanza dei “cristiano-sociali”, alla prima riunione (28 settembre) del CLN provinciale, nella canonica cittadina di San Francesco, con socialisti, comunisti e azionisti. E’ ancora commissario prefettizio (ma verrà estromesso subito dopo) il 5 dicembre ’43, quando in piazza a Castelnovo Monti abbraccia alcuni ebrei in transito avviati alla deportazione. Arrestato il 5 aprile 1944, incarcerato a Reggio e a Parma, verrà rilasciato il 24 giugno successivo. Da quel momento si unisce ai partigiani sull’Appennino quale responsabile del servizio sanitario e vice commissario generale (nome di battaglia “Franceschini”) a fianco del comunista Didimo Ferrari, “Eros”. Deputato per la Dc alla Costituente nel 1946, sarà eletto al Parlamento nel 1948, nel 1953 e nel 1958.